Perché il mio bambino/la mia bambina accetta il biberon dopo la poppata?

bimbo attaccato al seno

Una domanda che viene posta spesso è perché il neonato accetti il biberon dopo la poppata.

È molto comune che i bambini si mostrino irrequieti a fine poppata a volte (o sovente in alcuni casi) ed è comprensibile che alcuni genitori si preoccupino che questa reazione sia associata al fatto che il bambino non abbia ricevuto abbastanza latte.

Cosa può quindi succedere?

Magari viene dato un biberon per “testare” questa ipotesi ed il bambino lo accetta per poi crollare addormentato. Questa reazione può far sentire i genitori disorientati e convinti che effettivamente stessero rischiando di affamare il proprio bambino/la propria bambina!

Ora, questo è un fatto che succede… poniamo quindi una domanda insidiosa: se questo accade, perché si sostiene che bere un biberon dopo una poppata non significa necessariamente che il bambino abbia fame?

Per comprendere meglio dobbiamo esaminare due aspetti:

in primo luogo, il normale comportamento al seno

e, in secondo luogo, la normale risposta al biberon.

L’allattamento non è lineare

La società vorrebbe farci credere che lo schema di allattamento sia lineare: il bambino si attacca al seno, si nutre e rimane sazio per un po’ di ore. Ma la realtà, anzi la fisiologia non è così!

Di solito c’è un bel po’ di “lavorio” quando si attaccano o vogliono attaccarsi al seno (testate a “picchio”, manine che si intrufolano, ecc..), poi partono un po’ di suzioni veloci (magari tirando e colpendo il seno)… così facendo incoraggiano la calata del latte.

Dopo di che solitamente inizia una fase che potremmo definire più calma in cui, con la calata del latte, la bambina/il bambino inizia a succhiare e deglutire.

A questo punto cosa accade?

Nella visione distorta e lineare della società, il bambino/la bambina dovrebbe terminare la poppata e stare buono/a buonino/a.

Succede davvero così?

Lo chiedo a voi! 😀

Dunque…alcune volte capita… altre volte, invece, può ricominciare a contorcersi, strattonare e colpire (con la testa “a picchio” o con le mani) di nuovo mentre il flusso rallenta. Questo è un comportamento molto normale, anzi (diamogli il termine corretto): fisiologico!

Pensiamo, poi, alla sera, quando la calata del latte tende ad essere più domata (meno impetuosa) o durante gli scatti di crescita… in queste fasi alcuni neonati tendono ad essere più “irrequieti” al seno: non c’è nulla di strano o che non vada!

Questo comportamento è uno stimolo per gestire la calata del latte. E più latte viene rimosso, più latte viene prodotto!

I bambini hanno uno stomaco con una “piccola” capienza (non è piccola, è il giusto, perfetta!);

il latte materno è facilmente digeribile ragion per cui possono chiedere di poppare molto più spesso (rispetto ad un bambino che deve digerire un formulato artificiale), inoltre è bene ricordare che il seno è un porto sicuro la cui ricerca avviene per molte altre ragioni, oltre al cibo. Ancora una volta, tutto normale. (Non ho detto facile, ho detto normale ^_^ )

E allora perché il bambino accetta il biberon?

Bene, in primo luogo, perché i bambini adorano succhiare. La suzione è lenitiva, confortante e rilascia ormoni antidolorifici e significa che sono vicini al tuo corpo e alle tue braccia. Si tratta di un meccanismo che ci portiamo dietro anche successivamente: avete presente quando dopo una caduta o uno spavento, ci viene offerto (o offriamo) un bicchiere d’acqua?


Nasciamo intelligenti e competenti per tutelare il nostro benessere!

Inoltre, è abbastanza facile infilare una tettarella nella bocca di un bambino: a malapena c’è bisogno di aprire la bocca, rispetto all’attacco richiesto al seno.

Ma perché una volta che la tettarella è in bocca, bevono?

Dunque, nei primi 3-4 mesi (circa) la suzione è regolata da un riflesso che si innesta quando qualcosa tocca la parte posteriore del tetto della bocca del bambino. Quindi è qualcosa di poco automatico a questa età riuscire a rifiutare…

In aggiunta quando un bambino si nutre del seno, la suzione “esterna” è solo una parte della dinamica: la lingua che comprime il seno contro il tetto della bocca, con un movimento ondulato, spreme il latte.

L’azione di alimentazione con un biberon è molto diversa e si finisce mooolto più facilmente con la bocca piena di latte, che lo si voglia o meno… e si deglutisce, perché pure questo atto è un riflesso nei bambini (che viene integrato nel tempo).

I bambini finiscono per succhiare e deglutire fino a quando non sono così esausti da fermarsi (oppure finché il biberon è vuoto)!

A questo punto sono talmente pieni ed esausti che il loro corpo ha bisogno di “spegnersi” per lavorare a digerire il pasto pesante.

In sostanza, un bambino può prendere quanto contenuto nel biberon a causa dei suoi riflessi, non necessariamente perché ne ha bisogno.

Questo accade soprattutto quando le modalità di somministrazione del biberon sono verticali (dall’alto in basso)

La poppata al biberon dovrebbe imitare quella al seno, quindi il bambino dovrebbe essere messo in una posizione più seduta (e non distesa) e il biberon dovrebbe essere messo in diagonale. Inoltre, è importante rispettare le pause (proprio come avviene durante la poppata), dando la possibile al bambino non solo di gestire il flusso, ma anche di ascoltare il proprio corpo e comprendere se ha ancora fame oppure se è sazio. 

In modo molto sintetico ma efficace: se la tua bambina/il tuo bambino sta bagnando 5-6 pannolini (usa e getta), le sue evacuazioni sono gialle e cremose e sta crescendo sulla sua curva di crescita, di base non è necessario offrire un biberon di aggiunta (a meno che non si scelga consapevolmente di farlo).

Se hai dubbi, contatta una consulente professionale in allattamento IBCLC per ricevere il giusto e competente sostengo che MERITI!

Al contempo, cerca di fidarti del tuo bambino/della tua bambina e fidati di te e del tuo corpo!

Siete competenti!

Articolo a cura di Marika Novaresio, Consulente Professionale in Allattamento IBCLC

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