Mestruazioni dolorose: le alternative

disegno donna su sfondo rosso

La parola “mestruazione” è accostata al Potere.

La sua radice me o ma si trova in numerose culture linguistiche come in quella polineasiana in cui la parola Mana, indica la forza non corporea immanente dell’universo, o in quella latina Mani (gli spiriti dei defunti) o nel Manito che nella cultura dei Nativi Americani rappresenta il Grande Spirito.

Secondo la traduzione taoista, si poteva acquisire l’immortalità e la longevità bevendo il sangue mestruale dalla “Porta Misteriosa” di una donna.

Secoli e secoli di cultura patriarcale hanno privato di ogni riconoscimento, annientando l’esperienza del ciclo mensile e  trasformandola, a livello socio-culturale, in un evento passivo, un tabù da subire in silenzio o da vivere in modo neutrale (o, come ci ricordava una famosa pubblicità, per buttarsi giù da un paracadute e fare tutto ciò che una società maschilista ci chiede: zittire il femminino, tirare fuori gli attributi maschili e agire come tale).

Quali segreti e quanti poteri conoscevano e sapevano usare le nostre antenate durante il ciclo mensile?

La ciclicità mensile è un’intima compagna che apre e chiude porte, che concede scorci su altre dimensioni.

Essa ci permette di riscoprire l’ordine, il caos, l’analiticità e il mito, i sogni e la realtà, le spirali, il sentire, l’estasi.

Le mestruazioni sono una voce preziosa della consapevolezza, del femminino individuale e comune.

Lasciar andare e rimanere aperte/i chiede molto coraggio. E’ un flusso creativo che, se non frenato, riempie di potere e capacità di azione e percezione. Permette il rilascio dell’immaginazione e dell’energia Creatrice, di una fertilità non prettamente fisica, bensì esistenziale: è ispirazione.

Riscoprire il femminino è entrare in un giardino segreto, rigoglioso, selvaggio, che nutre.

Se è tutto questo, perché così tante esperienze di disagio e malessere durante i giorni di sanguinamento e/o in quelli antecedenti?

Rispondere dall’esterno a questa domanda, non è facile.

Quel malessere è una voce, la Sua voce, che è, poi, la Nostra voce.

Quel disagio ci parla, racconta di noi, del modo in cui viviamo, del modo in cui percepiamo il nostro percorso e/o la società e/o la cultura intorno. Il messaggio può abbracciare tanti livelli, sta a noi capire quali, sperimentando.

L’approccio “moderno” alle mestruazioni è di natura prettamente biologica, un evento al confine tra il fisiologico e il patologico, da annichilire con i medicinali.

Il risultato di questo impoverimento ha generato e tuttora genera svariate conseguenze: la privazione di una potente fonte di saggezza e creatività, di potenziamento e rigenerazione.

I giorni in cui si sanguina offrono l’autorevole opportunità di essere radicali, di scegliere la lentezza al posto della velocità, di vivere la propria Sacralità.

Incarni una Dea, sei la Dea, ricordalo!

Attraverso il ciclo puoi coltivare i poteri di Maestria, dell’Unità, la quale è collaborazione, creazione, è toccare ed essere toccati, è autorità interiore, saggezza, intelligenza: è Mistero e Potenziamento.

Nel passato, la natura lunare della donna era riconosciuta come il legame tra essa e l’universo.

Come possiamo guarirci, sanare e riconnetterci col nostro femminino?

La risposta è semplice, quanto immensa: connessione e consapevolezza, dall’interno verso l’esterno. Pensiamo al gesto spontaneo di portarsi le mani al ventre (in questo caso) se e quando dolente.

 Accogliendo il dolore, prestate attenzione alle mani, se volete, siate le mani.

Percepite le sensazioni: sono calde o fredde? Formicolano? Cosa provano?

Lasciatevi andare e sentite l’energia che emana da loro, essa è la perfetta manifestazione di quel Legame. E’ benefica, curativa. Sperimentatela. Potete curare il vostro dolore (fisico ed emozionale), prendere coscienza della vostra sessualità e dell’energia creativa.

Quando sentite di aver finito, ringraziate e poggiate la mani a terra o sbattetele (come in un applauso) o mettetele sotto l’acqua, per scaricare l’energia.

Accogliendo il dolore, donatevi tempo e amore.

Come suggerisce Miranda Gray, potete ritagliarvi un momento per visualizzare il vostro Albero del Grembo posato sul vostro grembo e farlo crescere fino a sentirvi connesse con la Madre Terra, tramite le radici che scendono in profondità nello specchio d’acqua, alla lunda e alle stelle sopra di te. Rilassatevi, accogliete i sentimenti e lasciatevi andare.

Seguite ogni immagine che appare, ascoltate il suo messaggio, parla con voi, di voi. 

Accogliendo il dolore, danzate.

Mestruare, partorire, danzare, generare, creare, sono legati da un filo rosso.

Lasciatevi guidare dal corpo, risvegliate la forza del vostro bacino, ondeggiando da in piedi o accovacciate, liberate l’energia  Kundalini (il serpente arrotolato alla base della colonna vertebrale).

Usate la voce e fate fluire l’energia col respiro, anche cantando o gridando se ne sentite il bisogno.

Sentite quanta potenza proviene da voi, è davvero vostra.

Accogliendo il dolore, esplorate, sperimentate, approfondite le risorse.

La MTC (medicina tradizionale cinese) considera la persona come un’unità di corpo, mente e anima, inserita in una struttura globale, in un ordine universale.

Essa vede nel Qi l’origine di tutta l’esistenza: una sorgente di movimento e vita che scorre nel nostro corpo lungo canali connessi tra loro, i meridiani.

Quando l’equilibrio nell’organismo o tra l’organismo e l’ambiente viene meno, si manifestano messaggi come dolori, disturbi o malattie.

Per esempio, un disequilibrio del circolo funzionale Grosso Intestino (intestino crasso) è associata ad una tendenza al ristagno, al trattenere, al blocco. Le cause di questo messaggio possono essere prevalentemente fisiche o prevalentemente psico-emozionali (tenendo in considerazione che i due elementi sono concatenati in un rapporto non definito di causa-effetto). Il Grosso intestino espelle ciò che non ci serve più e che ci opprime impedendoci di assorbire le cose nuove. In caso di separazioni dolorose e traumatiche, un meridiano Grosso Intestino armonizzato può supportare l’elaborazione del dispiacere. Un deficit di Qi può portare a rallentamenti intestinali, la pelle e i muscoli sono rigidi e tesi (proprio come una corazza); tutto ciò si manifesta nella delusione o nella mancanza di coraggio per cambiare le cose. Di qui il possibile disturbo mestruale.

Un flusso mestruale più abbondante può esser collegato ad un bisogno di armonizzare il meridiano della Milza.

Disturbi sessuali e mestruali possono essere anche associati al bisogno di armonizzare il Maestro del cuore/Pericardio, il quale, in qualità di organo yin dell’elemento fuoco, procura allo stesso tempo divertimento e rilassamento e mantiene in equilibrio le emozioni.

O ancora, dolori mestruali, mestruazioni troppo abbondanti o troppo scarse o la sindrome premestruale possono indicare un bisogno di armonizzare il meridiano del Fegato, il cui blocco può essere provato dalla lunga permanenza di problemi psico-emozionali, rabbia repressa o tristezza non sfogata.

Avere questi ulteriori strumenti in mano ha lo scopo di creare ulteriori occasioni per prendersi cura di sé e rallentareCurando l’alimentazione (come atto di amore verso se stessi), scoprendo e orientandosi verso semplici automassaggi e/o pratiche lente di movimento consapevole (come esercizi di Tai Chi Chuan o Qi Cong).

Anche i fiori di Bach possono essere di grande aiuto, permettendo di portare a galla, accogliere e liberare il Potenziale che risiede in noi.

Quale fiore di Bach è più indicato?

Nonostante a livello transpersonale ci siano fiori che possono essere di supporto in modo mirato per flussi mestruali dolorosi (come ElmSclerantusStar of bethlem ed Impatiens), essi sono una risorsa soggettiva a disposizione, in senso lato e specifico, per aprire l’intima porta personale, unica, individuale.

Ascoltatevi, mettetevi in contatto con il vostro Essere, la vostra Energia.

Siete luminose, siete Selvagge, Ancestrali, Potenti.

Siete Donne, Custodi del Femminino.

“Se gli uomini rifuggono il femminile possiamo sopravvivre,

ma se le donne stesse trattano la proria femminilità come una malattia,

siamo veramente perdute”

Germane Greer.

Articolo a cura di

Marika Novaresio

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Consigli di lettura:

Luna Rossa, di Miranda Gray.

Mestruazioni, di Alexandra Pope.

L’orologio degli organi, di Li Wu

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