Fase premestruale: sindrome e messaggio

La fase premestruale dona alle donne una grande sensibilità, essa è  un portale d’accesso privilegiato all’intuizione e al mondo inconscio. Durante questa fase, siamo in grado di vedere, odorare, sognare e sentire cose che non proviamo il resto del mese.

Essa ci permette di percepire gli squilibri nella nostra vita, nelle nostre relazioni, nel lavoro, nel dare e ricevere e ci porta a una domanda fondamentale: “Di che cosa ho bisogno ora?”.

In questo senso, può essere utile l’utilizzo di un quaderno o un diario che, in questa fase esterna ed interna, può diventare un custode intimo e affettuoso. Nelle nostre fasi d’ ombra, sono custoditi tesori che possono aiutare a rispondere alle nostre domande più profonde. I pensieri e le emozioni accolte sono una guida anche durante le altre fasi mensili e della vita: permettono di mescolare le nostre sensibilità, insicurezze e proiezioni, facendole diventare un punto di forza, una rampa di lancio.

Le donne si stanno risvegliando e stanno riscoprendo il proprio grande valore. La maggior parte di noi è stata educata ad una visione negativa del corpo, della sessualità, del ciclo mestruale, della ciclicità.

La fase premestruale rappresenta ciò che nel macrocosmo della Vita è l’opportunità di riconciliarci con la nostra natura ciclica. 

L’irritabilità, l’emicrania, il mal di schiena, il desiderio intenso per i dolci, non sono da intendersi come elementi connaturati alla fase premestruale. Essi più che altro sono un messaggio, un segnale che qualcosa deve essere rivisto e modificato.

La rabbia, così comune nei giorni prima delle mestruazioni, può segnalare uno squilibrio ormonale. Questa rabbia deriva spesso da ritmi stressanti. Come spiega l’ endocrinologo Carme Valls Llobet:

le mestruazioni riflettono l’armonia della differenza e si manifestano in modo equilibrato se l’ambiente è armonico. Di rimando le condizioni di vita e di lavoro influenzano tale armonia e determinano i disturbi correlati”.

I ritmi delle donne nella nostra cultura tendono ad essere molto stressanti. La società ci impone di dimostrare costantemente il nostro valore: un terreno ideale per far fiorire squilibri mestruali e malattie come l’endometriosi, fibromi, la sindrome dell’ovaio policistico, la dismenorrea, ecc…  Lo stress fisico e mentale lascia il segno sui livelli ormonali ed è questo divario di ormoni che può determinare angoscia e rabbia (tra le altre varie), prima delle mestruazioni.

Naturalmente, la rabbia ha una sua importante funzione. Essa ci parla e ci predispone al cambiamento.

Un sistema ormonale non influenzato da alti livelli di stress, presenta alti livelli di progesterone nella fase premestruale. Il progesterone è un ormone che predispone ad uno stato di sedazione e di confortevole calma.

Non accogliendo questa predisposizione, la reazione corporea muta e i livelli ormonali vengano alterati per far fronte ai ritmi esterni. A ciò si aggiunga che molte tendono a rifuggere il calmo “stato progesteronico”  perché non corrisponde alle esigenze sociali.

Se ci sentiamo più lente e “morbide”, prendiamo 20 caffè per attivarci. Questo non fa che aumentare ulteriormente lo stress e con esso i livelli di estrogeni – ormoni che ci danno verve,  attrazione , risoluzione (attitudine tipica della fase pre-ovulatoria).

Quello che si vuole sottolineare è che a tutti gli input esterni corrisponde una risposta interna. Il ciclo mestruale è un equilibrio ormonale regolato come un orologio svizzero. Il comportamento colpisce i nostri ormoni e i nostri ormoni colpiscono comportamento.

Anche l’etichetta  “sindrome premestruale” ha il suo impatto in quanto può alienare dalla realtà che essa contiene.  

In effetti un lieve aumento di ansia tra i giorni 16 e 23 del ciclo, e una maggiore irritabilità, tensione nervosismo e ostilità nei giorni prima delle mestruazioni (cito Dr. Valls Llobet) sono caratteristiche che rispondono ad un fisiologico imprinting ormonale, ma non è un obiettivo a cui aspirare né da accettare come ineluttabile. La realtà è che del ciclo mestruale si sa davvero poco.

Pensiamo al  gonfiore del seno e  alla sua ipersensibilità, questi sono segnali che ci parlano di un qualcosa che ha bisogno di  essere affrontato. Un messaggio inascoltato che è stato etichettato come “da accettare”.

In alcuni casi la rabbia può voler indicare un bisogno di cambiare delle abitudini (nutrizionali, relazionali, personali e di lavoro, il sonno, l’attività fisica, ecc). Per questo motivo, è importante abbracciare questo stato: se vogliamo, esso è il lato oscuro di questa fase caratterizzata anche da tanta creatività, calma, sensibilità, introspezione e intimità. Riporta a galla situazioni che chiedono di essere accettate.

Il dolore e la sofferenza, in ogni fase del ciclo, indicano qualcosa di prezioso che deve essere affrontato.

Nulla nel corpo femminile è stato progettato per vivere sotto la malattia.

Anche in questo caso, gli ormoni e la conoscenza di sé sono la chiave

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