Le origini della Pasqua e il simbolo dell’uovo

Immagine Origini della Pasqua

Quali sono le origini della Pasqua

Ostara (chiamata anche Eostre, Eastre oppure Eostar) è uno degli otto sabbat pagani, celebrata la prima domenica successiva alla luna piena dopo l’equinozio di marzo.

La festa di Ostara celebra la rigenerazione della natura e la rinascita della vita.

Secondo il New Unger’s Bible Dictionary: “La parola Pasqua è di origine sassone, Eastra, la dea della primavera, in onore del quale venivano offerti sacrifici ogni anno durante la Pasqua. Nell’ottavo secolo gli anglosassoni avevano adottato il nome per designare la celebrazione della risurrezione di Cristo ”

La divinità femminile associata alla festa di Ostara  è conosciuta con svariati nomi. Ishtar, nel mondo accadico, Inanna, la controparte sumera, Astarte (derivante da Asherah), Hathor, Ostara, Cibele, Iside, Freya, Afrodite e Venere. E’ la Dea dell’Amore, della Fertilità da un lato e demone della Guerra e della Tempesta dall’altro; è la Dea Madre, la Dea della Luce.

Nel caso della tesi che collega Ishtar con Eostre o Ostara, la Dea Anglosassone della Primavera, dal suo nome ebbe origine l’etimo inglese “Easter” (Pasqua), legato etimologicamente ad Ishtar.

La storia di Inanna (Ishtar) è solo uno dei numerosi resoconti di divinità morenti e in ascesa che rappresentano il ciclo delle stagioni e delle stelle. Ad esempio, la risurrezione di Horus egiziano; la storia di Mitra, che era adorato in primavera; e la storia di Dioniso, resuscitato da sua nonna. Tra queste storie ci sono temi prevalenti di fertilità, concezione, rinnovamento, discesa nelle tenebre e il trionfo della luce sull’oscurità o del bene sul male.

La nuova festa cristiana, ancora priva di un nome, in certe lingue assimilò anche la nomenclatura della vecchia festa. Ancora oggi, infatti, in inglese la Pasqua è chiamata Easter, e in tedesco Ostern. Anche parecchi elementi della tradizione antica furono inglobati dalle festività attuali, tra questi si possono citare il coniglio pasquale, simbolo di fertilità e prosperità e l’uovo, simbolo dell’embrione primordiale da cui scaturisce l’esistenza (concetto di uovo cosmico già presente in antichi miti della creazione della zona mediterranea ed in molte altre culture extra europee).

Il simbolo dell’uovo

Uno dei simboli più comuni associati alla festività della Pasqua è l’uovo, da sempre legato al concetto di vita e nascita. Ed è proprio in Primavera, la stagione che ricorda la rinascita di tutta la natura, che gli uccelli preparano appunto il nido per le uova.

In molte culture l’uovo era considerato sacro, quasi magico, poiché da esso si generava la vita. I Greci, i Cinesi ed i Persiani se li scambiavano come dono per le feste primaverili. In Egitto particolari uova decorate erano scambiate all’equinozio di primavera, data di inizio del “nuovo anno”, quando ancora l’anno si basava sulle le stagioni. Sempre nella cultura egiziana l’uovo era anche visto come simbolo della nascita dell’Universo, partorito dal becco della grande anatra Knef, immagine che potrebbe portare alla più recente idea fiabesca della cicogna che porta il bambino.

Questo mito è presente nelle cosmogonie (le storie dell’origine del cosmo) di molte altre culture, che hanno da sempre ritenuto l’uovo al centro della nascita dell’Universo. In altre culture ancora  si pensava che dallo scoppio dell’uovo cosmico si fosse originata la vita, anche perché molte divinità madri erano volatili.

Nei secoli questi significati leggendari si sono tramandati fino a noi portando avanti nei secoli riti legati alle uova, di cui quelle pasquali sono solo l’esempio più diffuso e commerciale.

Articolo a cura di Laura Capossele: Ostetrica, Educatrice Mestruale, Moon Mother.

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